Il telaio
e la voce

  • Siamo Beatrice e Livia, sorelle cresciute in Umbria, tra colline di ginepro e campi di grano, in una casa dove il tempo era scandito più dalle stagioni che dall'orologio. La nostra infanzia è stata fatta di gesti lenti: il pane impastato a mano, le lenzuola stese al sole, le piante riconosciute dal nome e dal profumo.
  • Negli anni abbiamo seguito strade diverse: Beatrice ha studiato design tessile e storia dei materiali naturali, mentre Livia si è immersa nell’agronomia e nella tintura vegetale. Entrambe, però, sentivamo che mancava qualcosa: un ritorno alle radici, un modo di creare che non fosse produzione, ma relazione.
  • Così è nato Filofermo  – non solo come studio tessile, ma come luogo d’ascolto. Qui non corriamo: osserviamo. Ogni mattina comincia con un giro tra le piante di canapa, un momento di silenzio davanti al telaio, e poi il gesto ripetuto e antico del creare con le mani.
    Nel nostro laboratorio non esistono catene di montaggio, ma conversazioni, pause, musica dal vivo e a volte persino il suono della pioggia come unico ritmo.

Persone

Beatrice M.
Filatrice, sarta e archivista di trame dimenticate. Beatrice ama il silenzio e lavora i tessuti come se stesse raccontando una storia. Cura ogni dettaglio con pazienza e rispetto per l’imperfezione. È lei a scegliere i fili, ad ascoltare la tensione della trama, a cucire ogni capo con senso e memoria.
Livia M.
Tintora, raccoglitrice e custode delle stagioni. Livia conosce le piante per nome, sa quando raccogliere le radici e quando lasciare che un fiore diventi seme. I suoi colori non sono mai uguali: dipendono dalla luna, dalla pioggia, dal momento. Coordina anche i contatti con i clienti, rispondendo sempre con gentilezza e chiarezza.
Olmo
Cane da campagna e spirito libero. Olmo ha imparato il ritmo del laboratorio: dorme tra i tessuti, accompagna ogni camminata tra le colture e abbaia solo quando c’è davvero qualcosa da dire.